Storie

Favole
Il coccodrillo e i soldati

C’era una volta un Coccodrillo che aveva una bocca così grande, ma così grande, che poteva mangiare soltanto le case, con dentro gli uomini, la mobilia e tutto.

Un giorno, mentre passeggiava lungo la riva del fiume, vide una bella caserma piena di soldati che dormivano, armati di sciabole, spade, scimitarre, pugnali, coltelli, frecce, lance, picche, alabarde, asce, bastoni e temperini.

Aprì la bocca e ne fece un solo boccone.

Poi si addormentò per digerire in pace.

E dormendo piangeva.

Piangeva così forte che, a forza di lacrime, il fiume si gonfiò.

L’acqua entrò nella bocca del Coccodrillo, scese nelle budella, raggiunse la caserma e la allagò.

Uno dei soldati si sveglio perché l’acqua gli era entrata in un orecchio, e diede l’allarme.

Il comandante tentò di aprire la porta ma non ci riuscì.

Andò ad una finestra e cercò di spalancarla, ma non ce la fece.

Ordinò al caporale di sfondare la finestra con un’ascia: fuori, era buio pesto.

Il comandante avrebbe voluto accendere una candela, ma non trovava i fiammiferi.

Dovette prestarglieli il caporale, e così i soldati videro fuori della finestra le budella del Coccodrillo.

Allora capirono che mentre dormivano qualcuno li aveva mangiati con la caserma e tutto, e si spaventarono.

Per fortuna, il più piccolo dei soldati, che si chiamava Beniamino, non si perse d’animo.

Scavalcato il davanzale della finestra, si infilò nelle budella dicendo ai compagni: “Seguitemi!”.

Uno dopo l’altro, tutti soldati entrarono nelle budella del Coccodrillo e in pochi minuti arrivarono alla bocca.

Pian piano il soldato Beniamino riuscì ad aprire uno spiraglio fra i terribili denti.

Piccolo com’era, sgusciò fuori facilmente e corse subito a conficcare il suo temperino nell’occhio destro del Coccodrillo, che morì all’istante.

Così anche tutti gli altri poterono uscire e fecero molte feste al soldato Beniamino, il più piccolo e coraggioso.

E gli diedero una medaglia nominandolo nuovo comandante.

Il vecchio comandante venne invece degradato perché non si era dimostrato coraggioso e non aveva neanche trovato i fiammiferi.

La sua spada d’oro massiccio fu consegnata al nuovo comandante, che però volle conservare anche il temperino, per ricordo.

Il caporale che aveva i fiammiferi fu premiato con la licenza e andò a casa a riabbracciare la vecchia mamma.

Adesso, però, i soldati erano rimasti senza caserma.

Ma Beniamino pensò che potevano benissimo abitare dentro il Coccodrillo.

Da quel giorno la loro caserma si chiamò Caserma Coccodrillo e il loro indirizzo fu: Via Coccodrillo, Numero Coccodrillo.